Presepi artistici di Toni Nardon a Cembra

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Una piacevole attrattiva a Cembra è costituita dai presepi di Toni Nardon.

Per realizzare le sue opere, il Toni fa uso di materiali compositi: rametti, pezzi di radice, attrezzi, pezzi di botte, varî  tipi di semi, pigne, gusci di noci, nocciole, mandorle…
Con tali oggetti poveri dà vita a persone ed animali con una forza espressiva sorprendente.

Alcuni dei presepi sono animati da meccanismi, anch'essi in parte realizzati con pezzi di recupero: parti di biciclette, di motociclette, vecchi ombrelli…

Un presepe è interamente realizzato con ceppi scolpiti.

Alcune delle sculture lignee dei presepi

Oltre ai presepi, Toni prepara diversi oggetti decorativi e soprammobili (per esempio a forma di torte e fontanelle) utilizzando semi, conchiglie, fette sbieche di rami di sambuco…

Particolari sono i rami a molteplici visi; inoltre Toni ha iniziato a dedicarsi alla scultura su pietra.

Toni Nardon al lavoro su uno degli allestimenti

Per visitare i suoi presepi, in mostra permanente in Sottoportico Costanzi 1 a Cembra, basta suonare il campanello e Toni, se è in casa, vi guiderà personalmente (l'offerta è libera). Oltre tutto questo artista è un personaggio singolare che merita di essere conosciuto.

Nota: le foto di questa pagina sono tratte dalle cartoline numero 7523 e 7527 delle edizioni «Hermes» (Trento).

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Soprannomi cembrani


Toni Nardon (vedi sopra) può anche essere chiamato Toni Comaréta: in Val di Cembra, infatti, è pratica comune distinguere le varie famiglie mediante soprannomi; gli appartenenti alla sua famiglia sono per l'appunto detti Comaréte (ossia piccole comari).
Per fare un'altro esempio, i membri di un diverso ramo dei Nardon, sempre a Cembra ma con propaggini a Sevignano, sono soprannominati Cagnoti (cagnolini ).

Ecco una piccolissima selezione dei tanti soprannomi:
Bàfi [baffi]
Baràca [baracca]
Ciacera [chiacchera]
Cioc [ceppo, ciocco]
Cioldi [chiodi]
Croźi [pietroni, massi]
Culón [culone]
Diaolini [diavoletti]
Fadanèi [dal paese di Fadana]
Francia
Frati
Gòbi [gobbi]
Gràśi [grassi]
Lònghi [lunghi]
Magnacarboni [mangia carboni]
Molinari [mugnai]
Mufa [muffa]
Onti [unti]
Paltegane [topi]
Scódeghi [forse da scódega (cotenna)]
Tofoloni [probabilmente accrescitivo di Tòfol (Cristoforo)]
Tràpola [trappola]
Zòrzi [da Zòrz (Giorgio)]

L'uso dei soprannomi non è limitato a singoli gruppi familiari: essi spesso si riferiscono agli abitanti di interi paesi. Vengono mostrati qui sotto alcuni luoghi cembrani e i corrispondenti appellativi.
Sevignano: Béghei [gufi]
Lona: Gati [gatti]
Faver: Magnagnòchi [mangia gnocchi]
Cembra: Magna muśe marce [mangia asine marce: bleah  ]
Segonzano: Talteri o Tangheri

Il soprannome dei Faorani (gli abitanti di Faver) sembra che derivi da una filastrocca che ricorda la rivalità coi vicini abitanti di Cembra:
I Cembrani i’à fat i gnochi:
     i l’à scondudi sota tèra.
I Faorani i’à fat la guèra
     par poderseli magnar.


(I Cembrani hanno fatto i gnocchi: li hanno nascosti sotto terra.
I Faorani hanno fatto la guerra per poterseli mangiare.)

O, forse, è la filastrocca che prende spunto dal soprannome  

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© 2004, Fabio Vassallo