La Canta dei mesi è una manifestazione cembrana che si svolgeva già nel settecento; si tratta di un'allegoria dei mesi dell'anno.
Questi i personaggi: il Re, sfarzosamente abbigliato con un vestito di foggia del seicento spagnolo, un servo, dodici figuranti che rappresentano i mesi e quattro che impersonificano le stagioni. Insieme a loro vi sono due paggi (anch'essi vestiti con costumi secenteschi), un arlecchino con due o tre discepoli.
Gli attori che interpretano mesi e stagioni indossano costumi che allegorizzano i rispettivi periodi.
Guardie con alabarda mantengono l'ordine pubblico, mentre alcuni suonatori assicurano l'accompagnamento musicale: fisarmoniche, chitarre, violini e mandolini.
La Canta viene di solito rappresentata nella stagione estiva, ma talvolta si svolge durante gli ultimi giorni del periodo carnevalesco.
La versione attuale del testo è stato scritto nel XIX secolo, in lingua italiana, da un cantastorie di tipico cognome cembrano: Michele Gottardi (sebbene provenisse da Nave San Rocco, nella Val d'Adige, e fosse perciò detto él poeta da la Nav); il testo originario, di autore ignoto, risale tuttavia al secolo precedente.
La manifestazione ha conosciuto alterne fortune nel corso del tempo: talvolta recitata con regolarità, in altri periodi abbandonata per anni.
Nel 1974 si è tenuta a Piazzo, presso i resti del Castello di Segonzano; negli anni 90 del XX secolo la Canta si è svolta a Cembra su iniziativa di un gruppo di giovani di Sevignano.
L'ultima rappresentazione a me nota è del luglio 2003.